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Chiesa di San Fedele Milano Domenica 19 aprile 2015
DONNE & SACRO Musica nei monasteri femminili del ‘600
Musiche di suor Caterina Assandra e suor Isabella Leonarda
PSALLITE ENSEMBLE
Marta Fumagalli, alto - Maria Cecilia Farina, organo
ISABELLA LEONARDA "O Domine" (mottetto per alto e organo)
TESTO e TRADUZIONE
O Domine, ecce peccatrix anima
celesti amore ardens
ardore tui flagrans
ob culpas stillans lacrimas
ad te sanando aspirans,
pro te Jesu suspirans.
Cor meum iam dolet iam pudet errasse
illecebras horret iam dolet peccasse.
De tramite caeco nunc felix reverto,
vestigia caeli iam sequens oblector.
Consolare Jesu quaeso consolare animam.
Sine te nihil sum ego
et sine te infelix morior.
Culpa rubet vultus meus
lacrimanti parce Deus.
Sed quaerā laetitia oblectat spiritum
cordis deliquium congaudet superis
Nunc scio, ah scio, quod vere es Redemptor,
vere consolator, amator gentium.
Care mi Jesu, dulcis mi Christe,
quam bonus, suavis, amabilis es,
salus es vera languenti tu spes.
O faustitas caeli, o clara lux mentis,
tranquillitas cordis es vita cadentis.
In te solum felix vivam et sine te infelix morior.
Siste Jesum mecum siste,
tui semper amore ardebo, errores plangam.
Culpa rubet vultus meus
lacrimanti parce Deus.
TRADUZIONE
O Signore, ecco l’anima peccatrice
che arde di celeste amore,
che si infiamma del tuo ardore,
che piange per le colpe
che anela a te, espiando,
che sospira per te, Gesù.
Il mio cuore già soffre, già si vergogna dei suoi errori, ha orrore delle lusinghe,
già si affligge dei suoi peccati.
Da una strada cieca ora ritorno felice,
mi diletto seguendo i segni del cielo.
Ti prego, o Gesù, consola, consola la mia anima.
Senza di te non sono nulla
e senza di te muoio infelice.
Il mio volto arrossisce per la colpa,
o Dio, perdona chi piange.
Ma, trovata la vera gioia, il deliquio
del cuore diletta lo spirito, gioisce coi cieli.
Ora lo so, ah! so che sei davvero il Redentore, il consolatore, l’amante delle genti.
Caro mio Gesù, dolce mio Cristo,
quanto sei buono, soave, amabile,
vera salute e speranza per chi languisce,
O felicità del cielo, o chiara luce della mente, tu sei serenità del cuore, sei la vita di ogni mortale.
Solo in te vivrò felice e senza di te morrò infelice.
Stammi accanto, Gesù, assistimi,
arderò sempre del tuo amore, piangerò gli errori.
Il mio volto arrossisce per la colpa,
o Dio, perdona chi piange.
NOTA MUSICOLOGICA
Alla fine del Cinquecento, lo storico milanese Paolo Morigia menzionava la straordinaria fioritura di attività musicale nei conventi dell’Italia Settentrionale al suo tempo: “Quasi tutti i monasteri delle monache fanno professione di Musica, così del suono di più sorte d’instromenti musicali, come di cantare. Et in alcuni monasteri ci sono voci tanto rare, che paiono angeliche, e a sembianza di sirene allettano la nobiltà di Milano d’andargli ad udirle”.
La musica liturgica veniva scritta e cantata dalle stesse suore, esperienza unica in cui si giungeva a un’ideale di più forte aderenza tr